TESI - cap. 2.05 componenti chimici dell’Aloe (foglie)
COMPONENTI CHIMICI DELL’ALOE (FOGLIE).
Vitamine
Vit. A
Vit. B1,B2,B3,B6,B12
Vit.C
Vit. E
Acido Folico
Coline
Aminoacidi essenziali:
Isoleucina
Leucina
Lisina
Metionina
Fanilalanina
Treonina
Triptofano
Valina
Aminoacidi secondari:
Acido Aspartico
Acido Glutammico
Alanina
Arginina
Glicina
Istidina
Idrossiprolina
Prolina
Serina
Tirosina
Sali minerali
Calcio Fosforo
Potassio Ferro
Magnesio Zinco
Sodio Cloro
Alluminio Boro
Manganese Bario
Rame Cromo
Silicio Stronzio
germanio
Lignine e glucosidi antrachinonici:
Lignina
Aloina A (Aloctin A, Alo-A)
Barbaloina (Aloina B)
Isobarbaloina
Antranolo
Antracene
Acido aloetico
Aloeresina
Aloenina
Acido cinnamico
Acido crisofanico
Olio etereo
Aloe uncina
Aloemodina
Enzimi
. Cellulasi
Carbossipeptidasi
Bradichinasi –
Catalasi
Amilasi
Ossidasi
Fosfatasi acida
Fosfatasi alcalina
Creatinfosfochinasi
Lipasi
Nucleotidasi
Proteasi
Ciclo-ossigenasi
Mono-polisaccaridi
Ace- e Aloe-mannano
Glucosio
Mannosio
Xilòsio
Arabinosio
Galattosio
Ramnosio
Cellulosa
Acidi uronici .
Glucomannani
Carrisyn
e inoltre:
Acqua
Lipidi polari
Lipidi non polari Proteine
Acido salicilico
Lecitine(ATF1011;AlexinB)
Qui di seguito riporto le caratteristiche di alcuni fra i più importanti componenti, da me liberamente tratte, integrate e modificate dalle fonti riportate in bibliografia (2) (4bis) (17) (23°) (23b)(A) (B).
Mi rendo conto che, all’infuori di un interesse puramente accademico, la lettura delle caratteristiche dei principi attivi qui di seguito riportati può risultare noiosa o di scarso interesse: per evitare che l’intero capitolo venga saltato a piè pari, ho quindi segnato con tre asterischi i punti più importanti.
Saponina: sono glucosidi che possiedono capacità antisettiche e di pulizia e sono anche ottimi agenti saponacei, usati in cosmesi (saponi, shampoo etc).
Glucosidi antrachinonici (contenuti nella parte esterna delle foglie):
L’Antrachinone è un agente purgante, conosciuto anche come un valido agente battericida, in linea con gli antibiotici tradizionali, ma con meno effetti tossici e maggiore capacità antivirale.
L’Aloina è una resina libera, un esratto idrosolubile dell’aloe. Presenta un colore che varia dal giallo-limone al giallo-scuro. E’ contenuta nella parte esterna delle foglie (non nel gel). Ha un sapore intensamente amaro. Diventa di colore scuro a contatto con l’aria e la luce. Ha una funzione catartica (purgante), battericida e anti-infiammatoria. L’Aloctin A e l’Alo-A, entrambi aloine, svolgono un’azione anticancro mediante la stimolazione del sistema immunitario (linfociti T citotossici e Natural Killer).
La barbaloina: (o Aloina B) è una resina cristallina formata dall’aloe. I suoi derivati sono gli antrachinoni composti, l’antracene e gli acidi acetici, efficaci specialmente contro il dolore; ha importanti proprietà antibiotiche. Anch’essa stimola il sistema immunitario.
L’Isobarbaloina: è un isomero della barbaloina, quindi più concentrato.
*** L’Aloe-emodina e emodin. Sono di colore giallo, cristallini. Il nome è idrossimetilantrachinone. Conosciuto per il suo effetto lassativo, possiede certe qualità antinfettive in relazione a molti antrachinoni. L’aloe-emodina e l’emodin sottoposti singolarmente a test per vedere la loro capacità di inibire lo stafilococcus aureus, hanno fallito; testati insieme, con il gel della foglia, si sono rivelati battericidi contro un largo spettro di batteri.
Ciò dimostra incontestabilmente la superiorità del metodo della medicina naturale, che prevede di usare sempre gli estratti completi o la pianta “in toto”, rispetto alla sciocca prassi della medicina accademica che, ormai completamente soggiogata dalle case farmaceutiche che controllano e finanziano la quasi totalità dei laboratori di ricerca e delle università dove si “formano” i medici e il pensiero medico dominante, si ostina pervicacemente ad isolare i singoli principi considerati “attivi”, per poterli poi sintetizzare con metodi industriali e quindi commercializzare come farmaco brevettato. Salvo poi scoprire che, una volta fuori dal laboratorio ed usati “sul campo” sulla popolazione reale e non su topi geneticamente modificati o su volontari appositamente selezionati e pagati, non funzionano per nulla e a volte sono addirittura pericolosi per la salute!
Ovviamente la “logica” conclusione (di comodo) di tutto ciò è che anche i prodotti naturali integrali sarebbero poco efficaci e anzi “pericolosi”, e quindi “per tutelare la salute pubblica” andrebbero somministrati solo dietro prescrizione ( naturalmente a pagamento!) e sotto controllo del medico: cioè mai, visto che in genere i medici, quand’anche in buona fede e di ingegno brillante, hanno assorbito all’università un modello di pensiero consono ai voleri delle case farmaceutiche, che tali università abbondantemente finanziano (ciò vale soprattutto per le università americane, che purtroppo però fanno scuola anche da noi). Lo scopo ultimo di tutto ciò, purtroppo ormai raggiunto al 90%, è quello di sostituire la Natura (gratuita, e che funziona molto bene) con la chimica (a pagamento, e che causa inopportuni effetti collaterali, creando e perpetuando così la necessità dell’assunzione di nuovi farmaci).
Comunque l’aloe emodina, sia da sola che considerata con la pianta “in toto”, dimostra proprietà anticancro (induce l’apoptosi – proprietà confermata anche da studi condotti presso l’Università di Pisa in collaborazione con l’A.M.A).
Olio di etere: l’estratto liquido contiene molte proprietà anestetiche ed analgesiche, già riscontrare nell’etere, senza dimostrare la tossicità di quest’ultimo.
Acido crisofanico: il metilantrachinone derivato dall’aloe-emodin è conosciuto per il suo trattamento efficace contro malattie croniche della pelle, quali la psoriasi e la tricofitosi.
Acido cinnamico: è in rapporto con i composti del cinnamomo e svolge attività carminativa (fa espellere dall’intestino i gas in eccesso) e digestiva; è un buon germicida, fungicida e detergente.
Estere dell’acido cinnamico: è un enzima idrolizzante o proteolitico, prodotto dall’azione dell’acido cinnamico nell’organismo. Promuove la decomposizione enzimatica dei tessuti in necrosi, utile quindi per aiutare il dissolvimento delle cellule cancerogene morenti. Può agire da analgesico.
Aloe Saponaria – Puglia – giugno 2007
(Foto di Giuseppe Limido)
Componenti inorganici e minerali:
Il calcio è riconosciuto come elemento essenziale all’organismo umano. E’ necessario specialmente allo sviluppo del tessuto osseo nei giovani o per la rigenerazione dei tessuti danneggiati. Controlla la conduzione dell’impulso nervoso, la contrazione del cuore e dei muscoli. E’ in rapporto diretto con il fosforo e il magnesio. Entra nei processi di controllo del colesterolo e della coagulazione del sangue. L’eccesso di calcio nell’organismo può causare deformazioni ossee, depositi calcificati e indurimenti dei tessuti. La carenza di calcio causa formazioni ossee deboli e osteoporosi, anche se quest’ultima è spesso dovuta ad un’incapacità del corpo di fissare il calcio nelle ossa (per mancanza di altri minerali come ad esempio magnesio, boro o silicio, o per cause diverse) più che ad una reale carenza di questo minerale. Ha una grande importanza nella ricostruzione dei tessuti.
Boro: Necessario affinché l’organismo possa utilizzare calcio e magnesio. Fortifica le ossa. Utile da assumere in casi di osteoporosi e artrite. Diete locali carenti di boro possono causare epidemie di artrite ( 50-70% della popolazione in Giamaica e isole Maurizio).
Sodio, potassio e cloro: sono sali fondamentali nell’organismo e sono fortemente collegati tra di loro. Il sodio ed il potassio sono particolarmente importanti per il corpo umano perché sono essenziali alla regolazione del metabolismo (pompa sodio-potassio).
*** I Sali di Potassio alcalinizzano l’organismo e sono essenziali all’equilibrio bioelettrico delle cellule, permettendo loro di liberarsi dei propri ioni H+ in eccesso (=acidi) scambiandoli con ioni di potassio (J. C. Alix (13)). Sono elementi essenziali per facilitare l’estensione e la contrazione muscolare, cuore compreso, e per l’equilibrio della chimica corporea. Un supplemento di questo elemento è indispensabile in caso di cancro e previsto in molte diete naturali per i pazienti oncologici (J. C. Alix – C. Gerson e altri (13) (13bis)). E’ utile anche in caso di reumatismi, ipertensione, disturbi nervosi. È un diuretico naturale, pertanto è necessario dove vi sia ristagno di liquidi: cellulite, edemi e gonfiori di varia origine, e quindi anche in caso di cancro, che causa ritenzione idrica a livello cellulare in concomitanza con alti tassi di sodio. Occorrerebbe un’alimentazione molto ricca di frutta e verdura per poter assumere un adeguato quantitativo di potassio, che al contrario risulta spesso carente nella dieta dell’uomo moderno. La carenza di potassio può portare a contratture muscolari (crampi), vertigini e in casi gravi anche a cecità temporanea. Inoltre una prolungata carenza di potassio, che si unisce sempre ad un eccesso di sodio, è stata messa in relazione alla predisposizione al cancro e al suo proliferare. Come detto, molte terapie naturali di prevenzione e cura del cancro prevedono la somministrazione di potassio, con contemporanea eliminazione dell’assunzione di sodio, reputandone più che sufficiente la quantità già presente nei vegetali naturali (J. C. Alix (13) ;C. Gerson, M.Walzer (13bis)). Vedi anche la parte di questo lavoro dedicata all’ascorbato di potassio, dove si evidenzia la sua importanza come anti-ossidante nei confronti dei radicali liberi, e si dimostra il suo ruolo essenziale nel ripristinare i meccanismi respiratori che sono stati danneggiati o distrutti dal cancro in formazione o in atto.
Dato che nell’aloe è presente sia il potassio che l’acido ascorbico, si può dire che nell’aloe si forma una sorta di ascorbato di potassio organico raffinatissimo, che attraverso gli zuccheri contenuti nel gel dell’aloe stessa e/o il miele del frullato di Padre Romano Zago, viene direttamente veicolato all’interno delle cellule cancerose, analogamente a quanto ottenuto tramite il ribosio (uno zucchero semplice, che comunque è già presente nell’aloe) aggiunto all’ascorbato di potassio in seguito agli ultimi e recentissimi studi della Fondazione Pantellini (vedi capitolo dedicato).
Le cellule cancerose infatti a causa del loro alterato metabolismo energetico sono avidissime di zuccheri, e soprattutto in concomitanza di una dieta priva di zuccheri semplici o complessi, non appena si somministrano zuccheri ad un malato di cancro si può stare certi che questi finiscono immediatamente all’interno delle cellule cancerose, dove possono veicolare, come una sorta di cavallo di Troia, anche i prodotti curativi efficaci nella lotta al cancro.
Il Sodio è fondamentale per mantenere il giusto tasso di acqua, soprattutto è importante nella regolazione del metabolismo e in più è necessario allo stabilizzarsi degli ormoni adrenalinici, come l’aldosterone. L’eccesso di sodio è molto comune nella dieta moderna ed è fonte di numerosi disturbi. Si ritiene anche che disturbi il metabolismo cellulare. Un eccesso di sodio è stato messo in relazione alla predisposizione al cancro e al suo proliferare, oltre che a pressione alta e complicazioni cardiovascolari. Molte terapie naturali di prevenzione e cura del cancro prevedono una drastica riduzione dei livelli di sodio nell’organismo (J. C. Alix (13) ;C. Gerson, M.Walzer (13bis))e altri).
La carenza di sodio invece può causare grave perdita di energia, nausea e seri problemi metabolici, però succede raramente, generalmente solo per particolari patologie o in caso di eccessiva sudorazione dovuta a clima tropicale o esagerata attività sportiva senza adeguata integrazione. E’ molto più facile cadere in un eccesso di sodio: in occidente si assume generalmente troppo sodio, anche seguendo diete mediamente accettabili e non particolarmente dannose. Le cose peggiorano ulteriormente nell’alimentazione “moderna”, dove un forte eccesso di sodio è sistematicamente presente .
Il Cloro è meno significativo, nel senso che non ne esiste una quantità minima stabilita, ma è importante nella formazione del cloruro di sodio e di potassio e in altre combinazioni. I tre elementi sono essenziali nella regolazione del flusso di altri elementi nella chimica del corpo e facilitano il flusso naturale del processo di guarigione. Troppo cloro può essere causa di una reazione tossica. Una carenza di cloro invece è altamente improbabile. La sola possibile locale mancanza di cloro nel corpo si verifica nella condizione di “acloridria o ipocloridria”, quando le cellule dello stomaco non producono abbastanza acido cloridrico. Ma ciò è dovuto ad una defaillance del meccanismo di produzione e non certo ad una carenza di cloro.
*** Zinco. Entra in alcune funzioni fondamentali che interessano tutte le cellule. Ha un effetto estremamente positivo sulle difese immunitarie. È necessario per la crescita del corpo e lo sviluppo dell’apparato sessuale. Favorisce la salute di pelle, unghie, capelli e delle arterie; migliora la funzione sessuale; utile contro la sterilità. E’ utile contro l’ipertensione e per problemi alla circolazione venosa. Facilita lo sviluppo muscolare negli sportivi. Promuove l’utilizzo della vitamina B17 nell’apoptosi della cellule cancerose (vedi capitolo relativo). Non è stato stabilito un valore minimo per lo zinco nell’organismo, nonostante ci sia un livello d’importanza riconosciuto. E’ intimamente associato alle proteine dei cibi. Le disfunzioni causate dalla mancanza di zinco spiegano i problemi di anemia e ipoghiandolari. Recenti studi indicano che lo zinco ha un rapporto diretto con la potenza sessuale e complicazioni genitali-urinarie. Nella maggior parte degli uomini le prostatiti sono causate dalla deficienza di zinco. L’eccesso di zinco invece inibisce l’efficacia di altri elementi, specialmente del ferro.
Lo zinco contribuisce a svolgere un’importante azione deacidificante dell’organismo, dato che l’eliminazione degli acidi da parte dei tubuli renali viene attivata solo dall’enzima carboanidrasi, che contiene zinco (J. C. Alix (13)), e sarebbe quindi molto utile, unitamente ad altri minerali alkalinizzanti, come prevenzione e cura delle acidosi che favoriscono il cancro. Altre fonti riportano invece che lo zinco non va usato in caso di cancro manifesto o sospetto (Riza (23a) e altri studi), ma si tratta di vecchi studi che andrebbero meglio convalidati. Molte moderne diete anticancro prevedono specificamente l’integrazione con sali di zinco (orotato di zinco (13)).
In oligoterapia l’associazione catalitica zinco-rame (nell’aloe sono entrambi presenti) viene utilizzata per “curare il disadattamento delle ghiandole dell’asse ipofisi-genitale” (disfunzioni ovariche, mestruali e sessuali, ritardi nello sviluppo etc.) e lo zinco-nichel cobalto per il “disadattamento delle ghiandole dell’asse ipofisi-pancreatico” (turbamenti del tasso glicemico, astenie improvvise, sonnolenze ingiustificate, fame impropria…) (Ménétrier, Riza (23a)).
Aloe Mitriformis – Puglia – giugno 2007
(Foto di Giuseppe Limido)
*** Manganese: considerato essenziale all’essere umano. Si trova nelle ossa, fegato, pituitaria, pineale e ghiandole mammarie. La mancanza di questo elemento predispone a ritardi nella crescita, disordine nervoso, schizofrenia, aterosclerosi, miastenia, artrite reumatoide ed infertilità. Questo elemento esplica la sua azione in moltissime funzioni: utilizzo di vitamina C e B1, produzione di molti enzimi, ottimale funzionamento di ossa, fegato, reni e soprattutto pancreas.
Costituisce il nucleo centrale dell’enzima piruvatocarbossilasi, utilizzato dal corpo per trasformare l’acido lattico in glucosio. Il manganese svolge quindi un’efficace azione deacidificante, indispensabile soprattutto in caso di cancro perché le cellule cancerose, a causa del loro metabolismo alterato (fermentazione invece che ossidazione tramite ossigeno), producono grandi quantità di acido lattico, peggiorando notevolmente il metabolismo biologico dei tessuti circostanti (J. C. Alix (13)).
Per una migliore comprensione dell’importanza degli acidi lattici (destrogiro e levogiro) nella degenerazione e risanamento delle cellule, sono fondamentali gli studi della dottoressa Waltraut Frida (13 e 32bis).
In oligoterapia il manganese è considerato un elemento fondamentale, utilizzato da solo o in associazione al rame o al cobalto per curare 3 delle 4 diatesi principali (manganese = diatesi 1 = allergica; manganese/rame = diatesi 2 = ipostenica; manganese/cobalto = diatesi 3 = distonica (Ménétrier – Riza 23a)). Dato che nell’aloe è presente il manganese, il rame e anche il cobalto (nella vitamina B12 – o cianocobolamina) si può dire che essa può curare 3 delle 4 diatesi principali e, ad evidenza, anche la quarta ( diatesi anergica, o dell’oro-argento-rame, che porta alle malattie cronico-degenerative, fra cui il cancro).
*** Magnesio: per le sue proprietà e la sua composizione chimica è in relazione con il manganese, ma ha funzioni diverse. Si trova principalmente nel fegato, nelle ossa e nei tessuti muscolari. E’ importante specialmente per le mamme che allattano, per lo sviluppo dei bambini e per le donne in sindrome pre-mestruale o in pre-menopausa. Significativi livelli di deficienza di magnesio possono causare la sindrome del cattivo assorbimento, alcoolismo cronico, irritabilità eccessiva, depressione, dilatazione dei vasi, convulsioni, contratture muscolari, depositi di calcio nell’organismo, calcificazioni articolari, problemi alla schiena e alle articolazioni, problemi cardiaci. Nella cura dell’infarto viene immediatamente somministrato endovena per ripristinare il rilassamento dei muscoli cardiaci e evitare la fibrillazione. E’ in rapporto diretto con il calcio ed il potassio nella regolazione del metabolismo umano e nel funzionamento muscolare. Supplementi integrativi di questo minerale sono molto importanti. All’inizio del secolo scorso alcuni medici scoprirono che, somministrandolo (sotto forma di cloruro) ai primi sintomi di poliomielite e di difterite, si otteneva una veloce e completa guarigione. Questo elemento è tranquillante, antidepressivo, aumenta la resistenza alla fatica. Utile in tutte le affezioni cardiocircolatorie, osteoporosi, carie (preventivo) calcoli renali (preventivo), malattie dei nervi, malattie mentali, insonnia, contrazioni muscolari, malattie infettive acute.
Anche in dosi di più grammi al giorno la sua tossicità è praticamente nulla; anche se viene assunto per lunghi periodi, non si verificano mai seri effetti collaterali. Quando la dose supera il fabbisogno personale si può semplicemente manifestare un principio di diarrea, similmente a quanto avviene nel caso di un sovra-dosaggio di acido ascorbico; infatti il magnesio è anche usato da secoli come purgante, sotto forma di solfato di magnesio.
Assunto regolarmente sotto forma di cloruro di magnesio è stato riconosciuto come un valido coadiuvante nella profilassi del cancro. (Delbet- R. Vergini (23)).
E’ quindi assai utile assumere giornalmente, mattino e sera, 100 ml di soluzione di cloruro di magnesio ripartiti in due dosi da 50 ml ciascuna, ottenuto diluendo in un litro di acqua 33 gr di cloruro di magnesio in polvere (prodotto dalla Polichimica di Bologna e acquistabile senza prescrizione in farmacia al prezzo di circa 16 euro al Kg). Oltre che ottenere un’efficace protezione dal cancro (specialmente per quanto riguarda l’intestino), si potrà così godere, senza fatica e con una spesa irrisoria, di tutti gli innumerevoli benefici dispensati dal magnesio. In particolare in modo naturale (il cloruro di magnesio è il secondo componente dell’acqua di mare, dopo il cloruro di sodio) si eviterà di soffrire di stitichezza, mal di schiena, contratture, crampi muscolari, sbalzi d’umore, stress nervoso, calcificazioni e osteoporosi (18bis) .
*** Rame. Essendo un elemento metallico non è facilmente assorbito dall’organismo umano. Soltanto il 30% del rame ingerito viene assorbito; il resto viene eliminato durante il processo di evacuazione. Anche se in piccolissime quantità, è indispensabile a innumerevoli reazioni biochimiche del nostro organismo. Necessario, ad esempio, alla produzione dei globuli rossi del sangue, delle ossa, del collagene. La mancanza di rame negli animali causa problemi di anemia, degenerazione del sistema nervoso e lesioni cardiovascolari. Elevati tassi di rame sarebbero stati riscontrati in casi di cancro (Hulda R. Clark- 11) e 11) bis).
Personalmente dubito che il rame sia una concausa del cancro, essendoci la possibilità che la presenza riscontrata sia piuttosto un effetto della malattia o faccia addirittura parte del tentativo del corpo di opporsi al male. Infatti in oligoterapia il rame viene utilizzato per stimolare potentemente le difese organiche. Inoltre sotto forma di oligo-elemento complesso il rame viene specificamente somministrato, unitamente all’argento e all’oro, proprio per prevenire e curare le malattie cronico-degenerative, cancro incluso (Ménétrier, Riza (23a)).
Cromo. E’ importante per l’organismo umano, specialmente per l’attivazione di enzimi. Si fissa principalmente nella milza, reni, testicoli, cuore, polmoni e cervello. Si trova in molti enzimi e molecole di RNA (acido ribonucleico). Necessario perché il corpo possa trasformare gli zuccheri in energia. Importante sia per prevenire il diabete che per l’ipoglicemia. Entra nella sintesi dei grassi, aiuta a prevenire le affezioni alle coronarie. Non sono noti casi di effetti indesiderati dovuti a eccessiva assunzione, probabilmente a causa della cattiva assorbibilità di questo elemento. Sintomi da carenza sono irritabilità, frustrazione, confusione mentale, debolezza, depressione, intolleranza all’alcool, fame e sete anomale, minzione frequente, pruriti e perdita di peso.
*** Germanio. L’aloe contiene 77 ppm (parti per milione) di germanio organico, vale a dire una quantità ragguardevole (il ginseng e l’aglio, fra le piante più ricche di germanio in assoluto, ne contengono rispettivamente 260/320 ppm e 754 ppm, cioè non molto di più, se si considerano i quantitativi che se ne possono ragionevolmente assumere ogni giorno).
Il germanio è uno dei più potenti anti-cancro conosciuti. Vedi in questo stesso lavoro il capitolo ad esso dedicato.
Le piante d’aloe cresciute in un terreno particolarmente ricco di germanio hanno dei contenuti molto più elevati di questo prezioso elemento. E’ quindi consigliabile aggiungere al terreno di coltura germanio inorganico, poco costoso anche se tossico se direttamente assunto dall’uomo. Assorbito e metabolizzato dalle piante, si trasforma invece in germanio organico (Ge-132), assimilabile e benefico anche per gli esseri umani (28 bis).
Il dr. Giuseppe Nacci nella sua monografia sull’aloe (19) consiglia di aggiungere Ge 132 (quindi organico) al frullato d’aloe di Padre Romano Zago.
Aloe Ramosissima (Nooiens kokerboom)
Namibia – agosto 2007
(Foto di Giuseppe Limido)
VITAMINE
*** Vitamina B1: conosciuta anche come tiamina o orizamina, antiossidante, lavora come un co-enzima nel metabolismo, converte il glucosio in energia nei muscoli e nei nervi. Ha un rapporto diretto con l’appetito, la crescita dei tessuti, la digestione, le attività nervose le funzioni mentali e la produzione di energia. La sua assenza causa edema sanguineo e neuriti. Molto utile in casi di insonnia, depressione, irritabilità, affaticabilità, perdita di appetito, sciatica, nevriti, stitichezza, nausea, mancanza di memoria. Una prolungata e grave carenza causa il beri-beri. Una forte assunzione di vitamina B1 agisce da repellente per gli insetti. Nelle zone infestate dalle zanzare e nei viaggi all’estero in luoghi dove sussiste il pericolo di contrarre malattie dovute alla puntura di insetti (malaria, dengue, febbre gialla, leishmaniosi tegumentaria, tripanosomiasi, morbo di Lyme etc) è raccomandabile diminuire le probabilità di essere punti assumendo forti dosaggi di vitamine del complesso B (Be-total, Benexol o altri prodotti acquistabili senza prescrizione in farmacia), che donano al sangue un odore da noi non percepito ma fortemente sgradito agli insetti.
Non sono riportati sintomi per eccessiva assunzione di vitamina B1.
B3 – PP – Niacina e niacinamide (acido nicotinico e nicotinamide): favorisce la crescita, la digestione, la circolazione del sangue, gli ormoni sessuali e una bella pelle. Previene la pellagra ed è quindi chiamata “anti-pellagrosa”. Necessaria per la salute mentale, del sistema nervoso e delle articolazioni. Viene usata in dosi massicce (fino a 50 g. al giorno) nella cura delle psicosi e della schizofrenia infantile. Una delle due forme di questa vitamina, la niacina o acido nicotinico, ha inoltre la notevole capacità di “stanare” i veleni accumulati nei tessuti grassi (residui di: medicine, chemioterapie, droghe, additivi alimentari, inquinamento ambientale, ecc…), e di mobilizzarli e di favorirne l’eliminazione. Inoltre elimina l’effetto di radiazioni di vario tipo (gamma, X, solari, ecc…), anche se assorbite molti anni prima; è quindi opportuno assumere vitamina B3, o meglio un complesso polivitaminico del gruppo B (Benexol, Be-total o simili) prima e dopo radiografie o radioterapie. Alcune delle doti curative e disintossicanti dell’aloe possono essere parzialmente attribuite alla presenza di vitamina B3, che agisce in sinergia con gli altri suoi componenti.
Vitamina B2: più conosciuta come riboflavina, lavora come un co-enzima nel sistema respiratorio, favorisce l’ossigenazione delle cellule e la conversione di grassi e zuccheri in energia . E’ essenziale al mantenimento della salute e della cura della pelle, dei tessuti e delle mucose, per la riduzione delle ossidazioni del sistema e del tessuto dell’occhio, previene la cataratta. E’ l’agente principale per rivitalizzare il sangue, entra nella produzione di globuli rossi e anticorpi, la sua assenza può causare l’anemia. Utile nei casi di depressione, mancanza di memoria e altri problemi mentali. Non sono riportati sintomi per eccessiva assunzione.
Vitamina B6: più conosciuta come piridossina è un co-enzima in molte fasi del metabolismo degli aminoacidi, è importante per la salute di pelle, sangue, muscoli e nervi, per l’utilizzazione dei grassi e delle proteine ed è essenziale allo sviluppo della crescita. E’ la vitamina “donatrice della vita”, utilissima per tutti i problemi legati al ciclo femminile ed alla menopausa, e nel diabete, che aiuta a prevenire. Diuretica, previene i calcoli renali. In alte dosi è utile nella schizofrenia. Contrasta i danni provocati dalla pillola anticoncezionale. Presa in dosi notevoli, nell’ordine di 2 g. al giorno per la durata di molti mesi, può dare insensibilità alle estremità e sensazioni strane alle labbra e alla lingua, sintomi che comunque spariscono cessandone il consumo. In ogni caso l’equilibrata presenza della vitamina B6 nell’aloe non è mai causa di alcun disturbo.
Aloe Dichotoma (Kokerboom) – Namibia – agosto 2007
(Foto di Giuseppe Limido)
*** Vitamina C (acido ascorbico): probabilmente la vitamina più conosciuta al mondo. La sua mancanza provoca la morte (scorbuto). E’ ben presente nell’aloe (forse è anche per questo che Cristoforo Colombo, in tempi in cui lo scorbuto la faceva da padrone, riteneva l’aloe essenziale alla salute del navigatore). E’ conosciuta per la sua azione preventiva contro le malattie. In dosi elevate e continue aumenta il livello di tolleranza a raffreddori e influenze. E’ un potente anti-ossidante. E’ assolutamente essenziale alla formazione e al mantenimento del collagene, che da solo costituisce un terzo del nostro peso. Promuove il metabolismo degli enzimi, la crescita dei tessuti, la guarigione dalle ferite, la sintesi dei polisaccaridi. Attiva l’acido folico. Rigenera la vitamina E. E’ un antistaminico naturale. Contribuisce a controllare i livelli di colesterolo nel sangue, a produrre ormoni anti-stress ed entra in alcuni componenti che formano i nervi e il cervello. Combatte le infezioni ed è essenziale alla formazione di ossa e denti.
Il nostro corpo non può sintetizzare la vitamina C, perché durante la nostra evoluzione abbiamo perso, insieme alle scimmie appartenenti al sottordine Anthropoidea, uno dei 4 enzimi necessari a produrla a volontà a partire dal glucosio (L-gulonolactone oxidase, o GLO). Gli altri 3 da soli non servono a nulla. Tutti gli altri animali, compresi i nostri parenti dell’ordine Prosimii e salvo rarissime eccezioni (le cavie, uno strano pipistrello e pochi altri) autoproducono grosse quantità di vitamina C (in media 10-12 grammi al giorno ogni 70 kg di peso corporeo!) mediante lo stesso meccanismo che noi abbiamo perso.
Dosi massime di vitamina C (determinate dopo test di tolleranza intestinale, che indicano i dosaggi massimi assumibili caso per caso senza provocare fenomeni di diarrea. Tali dosaggi sono altissimi, potendo arrivare anche a 100 o più grammi al giorno, e variano secondo le diverse patologie e i diversi individui) sono state usate con successo nelle cure naturali contro il cancro e altre malattie cronico-degenerative (I. Stone (12); R. F. Cathcart (24); A. R. Mondini (2); Cameron e Pauling (21bis) ).
Una condizione di “scorbuto subclinico cronico”, non ancora riconosciuta dalla medicina ufficiale e dovuta alla nostra incapacità di sintetizzare la vitamina C, unitamente ad una dieta moderna assolutamente inadeguata a fornire i 7/10 grammi (7.000-10.000 mg) giornalieri di cui avremmo in realtà costantemente bisogno (contro una Razione Giornaliera Raccomandata – RDA, Recommanded Daily o Dietary Allowance -, avallata dalla medicina accademica, di soli 60 mg), è stata messa in relazione a varie malattie cronico-degenerative ed è stata indicata come causa principale della formazione della placca aterosclerotica, dell’arteriosclerosi, dell’ictus, dell’infarto e dell’invecchiamento precoce (morte a 70-80 anni invece che ai teoricamente possibili 120-150). (ibidem).
All’interno e nelle vicinanze delle cellule cancerose si riscontrano tassi di vitamina C perfino inferiori a quelli rilevati nello scorbuto conclamato (= scorbuto oncologico localizzato). Il ripristino dei corretti livelli di vitamina C all’intorno e all’interno delle cellule cancerose, eliminando lo stato di scorbuto oncologico localizzato, porta alla guarigione. Ovviamente tale risultato si può ottenere soltanto nell’ambito di un processo generale di risanamento, essendo solo parzialmente efficace la pratica di “spingere a martellate” l’acido ascorbico all’interno dei tumori mediante iniezioni di vitamina C nei tessuti circostanti e nel flusso sanguigno. L’ascorbato di potassio deve almeno in parte la propria efficacia al fatto che, penetrando attraverso la membrana cellulare delle cellule cancerose, vi trasporta all’interno anche la vitamina C oltre che il potassio (vedi in questo lavoro il capitolo dedicato all’ascorbato di potassio).
Nel frullato di aloe di padre Romano Zago noi consigliamo di aggiungere almeno 10 grammi di acido ascorbico, per potenziarne l’effetto e soprattutto per limitarne l’ossidazione. D’altro canto l’acido ascorbico, unitamente al sorbitolo e alla vitamina E, viene sempre aggiunto agli estratti d’aloe posti in commercio, al fine di garantirne una migliore conservazione (metodo Bill Coats, vedi la prima parte di questo lavoro, “Aloe, presentazione e cenni storici”).
Vitamina E: non è un’unica molecola ben definita, ma si compone di sette sostanze simili, dette tocoferoli. Quella che ha la “forza” maggiore è il d-a-tocoferolo. Dopo l’acido ascorbico, è certamente la vitamina più importante per la nostra salute. E’ stata anche riconosciuta come “fattore x”. Forse questa vitamina rappresenta l’aspetto meno conosciuto dell’aloe. Come la vitamina C, è un potente antiossidante, e come la vitamina C non possiamo sintetizzarla nel nostro corpo e dobbiamo assumerla col cibo.
Nell’apparato cardiovascolare impedisce pericolose coagulazioni del sangue e regola il metabolismo dei grassi (= prevenzione di ictus, infarti, arteriosclerosi, etc).
Presa ad alte dosi favorisce l’ossigenazione di sangue e tessuti, promuovendo maggiore resistenza alla fatica e migliori prestazioni fisiche e sportive, anche in alta montagna. Ripulisce il sangue dalle tossine e, in particolare, dai radicali liberi, rallentando l’invecchiamento. Promuove il buon funzionamento dell’apparato riproduttivo e favorisce l’attività sessuale e la fertilità. È utile anche nel diabete e nelle disfunzioni tiroidee. In uso esterno, rallenta la formazione delle rughe. E’ difficile trovare una malattia in cui la vitamina E non possa aiutare.
La vitamina E è liposolubile e svolge un’importantissima azione di conservazione dei grassi, impedendone l’irrancidimento (= ossidazione). Nelle membrane cellulari serve a “rigenerare” gli omega 3 ossidati dai radicali liberi e dall’ossigeno durante lo svolgimento del loro vitale compito di trasporto dell’ossigeno all’interno della cellula e dei mitocondri (vedi in questo lavoro il capitolo dedicato agli omega 3). La vitamina E “esaurita” viene a propria volta rigenerata dall’acido ascorbico.
Acido Acetilsalicilico : L’Aloe contiene anche Acido Acetilsalicilico, sostanza nota per le sue proprietà antinfiammatorie, vasodilatatrici, analgesiche, fluidificanti del sangue e di protezione del cuore e del sistema vascolare.
Come si vede l’aloe può essere considerato un “sistema completo” che contiene molte delle sostanze indispensabili alla salute e utili nella cura naturale del cancro, permettendo anche una profonda disintossicazione dell’organismo. Considerando che molti enzimi, molecole complesse e oligoelementi non sono ancora stati studiati e riconosciuti come utili, ma sono certamente presenti nell’aloe, ben si capisce come una cura a base di aloe possa rivelarsi estremamente efficace per il benessere e la salute, molto più di qualunque (per forza di cose limitato) integratore farmaceutico.