TESI - cap. 3.01 Premessa
Il vero atto dello “scoprire”
non consiste nel trovare nuove terre,
ma nel vedere con occhi nuovi.
(Marcel Proust )
Sono venuto per la prima volta a contatto col Kombucha utilizzando il generatore Rife.
Il generatore Rife è un generatore di frequenze che emette un’onda di “plasma” modulabile su una frequenza a scelta, che induce le cellule viventi ad “oscillare” in fase con essa.
Cosa sia questa onda di “plasma” bene bene non si sa, ma si constata che si forma da un mix di onde elettromagnetiche e luminose, emesse congiuntamente da un potente generatore radio e da un tubo fluorescente contenente una particolare miscela di gas che viene eccitata e fatta pulsare in fase da un flusso di corrente elettrica oscillante. A circa 1,5 m. di distanza dai 2 generatori ( entro tale distanza non c’è nulla!) si forma questa specifica “onda”, che in mancanza di altre definizioni è stata chiamata “onda di plasma”, che ha la capacità di far oscillare alla propria identica frequenza le cellule di tutti gli organismi viventi.
Ogni particolare cellula vibra e risuona ad una ben definita ed unica frequenza, che la caratterizza come un’impronta digitale (straordinaria in tal senso l’identità di vedute di questi studi scientifici con un’altra disciplina negletta e assai controversa: la Radionica!). Scegliendo quindi appropriatamente la giusta frequenza si può far risuonare a proprio piacimento e selettivamente un singolo gruppo di cellule tutte uguali fra di loro, sia che appartengano ad organismi superiori (per esempio i neuroni o i leucociti umani), sia che appartengano invece ad organismi inferiori mono-cellulari, come le amebe, il “paramecium caudatum”, tutti i batteri, i miceti patogeni o non patogeni e perfino i virus e i prioni (o simbionti, endobionti o microsomi che dir si voglia), che cellule non sono. Tutto ciò senza minimamente influire sull’ambiente circostante o sulle cellule o micro-organismi di diversa specie vicini a quelli bersagliati, che come detto sono caratterizzati da una frequenza di oscillazione diversa.
Come la nota acuta e potente di un cantante d’opera, che fa vibrare un bicchiere di cristallo ma che lascia completamente inerte un boccale di terracotta…
Tutto ciò sarebbe rimasto un esperimento puramente accademico, se non si fosse constatato che la cellula o il micro-organismo bersagliato, dopo un iniziale stato di eutrofizzazione ed aumento di forza e tonicità, se si aumentava la durata e l’intensità dell’onda al “plasma” cominciava ad oscillare in modo sempre più incoerente e violento, fino a “esplodere” disgregandosi in piccoli pezzi….proprio come il bicchiere di cristallo dell’esempio!
Questa frequenza di oscillazione è stata quindi chiamata M.O.R. (Mortal Oscillation Resonance), ed è tipica ed unica per ogni specie di organismo vivente. E’ una sorta di secondo DNA “vibratorio”, tanto che si può riconoscere un particolare microrganismo anche soltanto dalla frequenza alla quale “oscilla” o, come “estrema ratio”, muore. Anzi la M.O.R. è perfino più selettiva e soprattutto più facile da usare del sequenziamento del DNA, tanto che ha permesso di isolare nuovi ceppi batterici prima non identificati, perché considerati appartenenti alla stessa specie (per esempio l’escherichia coli presenta due ceppi ben distinti, che hanno due M.O.R. diverse, quando ancora oggi la scienza ufficiale non ne riconosce che un unico ceppo. Certamente un corretto sequenziamento del DNA dei 2 distinti ceppi, se e quando verrà mai fatto, potrà chiarire la situazione).
E’ tanto selettiva la M.O.R. da riuscire a trovare una sostanziale differenza anche fra due cellule con un DNA simile, anche se non perfettamente identico, come ad esempio una cellula umana sana e una degenerata in cancro…
Non è questa la sede per approfondire ulteriormente l’argomento, chi fosse interessato può documentarsi da solo tramite i links, che riporto in bibliografia, sugli studi di Royald Raymond Rife (il misconosciuto e perseguitato ma geniale inventore del “generatore Rife” e del “Microscopio Universale” – 1933, 60.000 ingrandimenti – il primo strumento costruito dall’uomo in grado di vedere e fotografare i virus, cinquanta anni prima del microscopio elettronico!) oppure può leggere il libro “The Cancer Cure that Worked, fifty years of suppression” di Barry Lynes (4bis), che anche solo dal titolo dice già tutto, e che naturalmente non è disponibile in italiano.
Dunque c’era bisogno di un prodotto che aiutasse l’organismo dei pazienti a depurare il sangue dai detriti delle cellule cancerose disgregate dalla MOR del generatore Rife, che altrimenti rischiavano di provocare un blocco renale, o nella migliore delle ipotesi di stressare eccessivamente degli emuntori già abbastanza provati dalla malattia ( reazione di Jarisch-Herxheimer). Di qualcosa che eliminasse soprattutto le nuove tossine che si accumulavano nel sangue, unendosi oltretutto ad un carico di tossine già massicciamente presente in precedenza e che non per nulla avevano condotto il paziente al cancro, soffocando le cellule e impedendo loro di ossigenarsi correttamente. (“il segreto della Vita consiste nel fornire alle cellule i giusti nutrimenti e di rimuovere dalla cellula le sostanze nocive; se ciò, per qualsiasi motivo, non dovesse funzionare, le cellule morirebbero nei propri rifiuti tossici” – Alex Carrel, premio Nobel per aver mantenuto in vita un cuore di pollo per 37 anni).
Niente di meglio, per far ciò, di due supremi disintossicanti quali l’Essiac (vedi altro capitolo di questo lavoro) e il Kombucha, che vengono spesso consigliati nei protocolli d’uso del generatore Rife, ma che costituiscono anche soltanto di per sé un’efficace profilassi e cura.