TESI - cap. 4.09 Conclusioni
La vitamina B17 è largamente presente in natura e il nostro corpo è altamente abituato a farne uso. Dato che sin dagli albori della nostra storia di esseri umani (e ancor prima per filogenesi) entrava massicciamente a far parte della nostra dieta di tutti i giorni, mentre non è praticamente più presente nella dieta dell’uomo moderno, anche ad un occhio profano appare assai verosimile la convinzione di Krebs e dei molti studiosi riportati in bibliografia che il cancro sia dovuto proprio ad una carenza di vitamina B17. (“Se il cancro appare misterioso e spaventoso, è perchè la società lo ha confezionato in questo modo. Ma la realtà è che il genere umano è stato sempre afflitto nel passato da malattie, quelle che la Storia ricorda come “incurabili” e che queste furono sconfitte dalla semplice modifica dell’alimentazione e da una semplice vitamina. Il cancro, quindi, non è altro che una malattia metabolica, cronico-degenerativa, dovuta alla carenza cronica di vitamine naturali fra cui, soprattutto, la vitamina B17.” Dr. Giuseppe Nacci).
Ricordiamo alcune delle altre malattie che sembravano assolutamente “incurabili” debellate dalla somministrazione di alcune semplici vitamine: scorbuto, altamente mortale (vit. C); pellagra, mortalità 97% ( vitamina B3); Anemia perniciosa, mortalità 99% ( vitamine B12 e B9); Beri Beri, mortalità del 99% ( vitamina B1).
Come si vede, all’infuori della vitamina C, che comunque viene anch’essa usata nella medicina alternativa come coadiuvante nella cura del cancro (Linus Pauling, Irvin Stone, Alberto R. Mondini ed altri) sono tutte vitamine del gruppo B.
Perché non credere che anche la vitamina B17 possa avere un grande posto nella storia medica? Guarigioni e storie cliniche di successo in numero ed evidenza tale che neanche i sistematici insabbiamenti dovuti a meschini conflitti di interesse possono più nascondere, innumerevoli studi di autorevoli scienziati e approfonditi esperimenti svolti ormai da più di 150 anni ci portano alla ferma convinzione che le terapie basate sulla vitamina B17 funzionano, e ancor di più funziona una precoce profilassi a base di alimenti ricchi di amigdalina (scelta preferenziale e “naturale”, in armonia con lo spirito e la missione di noi naturopati) o di integrazioni di laetrile in tavolette già pronte.
Il laetrile anche ad alte dosi terapeutiche non è tossico e può essere assunto senza danni collaterali e senza stressare l’organismo in alcun modo, anche per tutta la vita.
Nei pazienti oncologici contribuisce in modo determinante alla remissione del dolore, permettendo in tempi molto brevi la riconquista del benessere e di una qualità di vita accettabile.
Il costo della terapia o dell’integrazione alimentare è irrisorio. La facilità di somministrazione è massima (a parte il caso di iniezioni endovena, utili però solo nei casi più gravi).
Per l’inizio di una nuova era, in cui la lotta contro la malattia del secolo possa finalmente fare un passo da gigante, attendiamo solo che le autorità prendano coscienza che l’esponenziale aumento dei casi di cancro e dei costi delle terapie connesse, unitamente alla perdita di energia produttiva da parte degli ammalati e delle loro famiglie tragicamente coinvolte, finirà per stritolare qualunque bilancio statale innescando una crisi economica di dimensioni tali da rischiare di porre fine alla nostra stessa società, come le pestilenze portate dai conquistadores spagnoli hanno portato al collasso le civiltà sudamericane (con tassi di mortalità dell’ 80 e più per cento in intere regioni).
La presa di coscienza e l’onesta ammissione da parte delle autorità competenti, al di là di tutti gli interessi di parte, che un ritorno ai rimedi naturali può grandemente contribuire alla soluzione del problema “cancro”, potrà portare alla riconsiderazione di rimedi e terapie naturali troppo spesso scartati in passato soltanto perché non brevettabili o non sufficientemente remunerativi. Soltanto un approfondito studio e un’imparziale sperimentazione da parte di laboratori indipendenti, sovvenzionati da denaro pubblico e non da case farmaceutiche interessate soltanto a difendere il proprio business, potrà portare all’omologazione e al riconoscimento da parte di tutta la classe medica della superiorità dei rimedi naturali, vitamina B17 in testa, rispetto alle odierne terapie allopatiche, troppo spesso totalmente inefficaci.