TESI - cap. 4.10 Note
(Nota *1) – Leggiamo in “Kancropoli-La mafia del cancro” (1) – Capitolo “Le statistiche truccate”, che per esempio per una certa cura viene calcolato un tasso di “successo” del 50% (dove per “successo” si considera comunque soltanto una sopravvivenza a 5 anni, non importa in quali condizioni e per quanto tempo ancora…) facendo la media fra l’87% del cancro al testicolo e il 12% del cancro al polmone: 87% + 12% = 99%, che diviso 2 fa circa il 50% medio, calcolo aritmeticamente esatto ma statisticamente sbagliato, perché trascura il fatto che in Italia i casi di cancro al polmone sono circa 40.000 all’anno, mentre quelli di cancro al testicolo sono solo 2.000! Inoltre un paziente dimesso “in remissione” per 9 volte e poi finalmente morto in ospedale alla decima volta, presenta un tasso di guarigione del 90% (“Speciale Di Bella-La sua cura contro il cancro”-1998-edizione a cura del Giorno- Il resto del Carlino e La Nazione), e via imbrogliando di questo passo, la fantasia non ha limiti: chi muore per attacco cardiaco o per debilitazione o leucopenia o anemia anche in seguito alle conseguenze dirette di una chemioterapia entra nella statistica dei “successi”, perché non è morto di cancro nei successivi 5 anni…(Vedi anche l’indagine condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones sull’uso di statistiche truccate e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Berkeley). (Vedi allegato 2 per i reali tassi di efficacia della chemioterapia rilevati da uno studio indipendente).
(Nota *2) – Lo Sloan Kettering è uno degli istituti di cura e ricerca più autorevoli negli Stati Uniti, ma è pesantemente coinvolto negli interessi delle case farmaceutiche e riceve molto denaro, pubblico e non, per le ricerche. Soffre di conflitti di interessi e le sue ricerche non sono indipendenti, e spesso ciò si vede nei risultati e nelle conclusioni, a volte poco obbiettive. Peccato, perché potrebbe fare molto per la scienza e l’umanità, visto l’importante posizione che occupa. “Corruptio optimi, pessima” dicevano gli antichi romani.
Del resto Lord Chancellor Edward Thurlow (1731-1806) affermava che “Le corporazioni, non avendo nè corpo da punire, nè anima da dannare, sono libere di fare tutto ciò che vogliono” .
Il suo aforisma è più attuale che mai, anzi più passa il tempo e più ci inoltriamo nella cosiddetta “civiltà moderna” e più il monito di Lord Thurlow diviene una dolorosa realtà.
(Nota *3) – Tanto accanimento nei confronti di un prodotto fondamentalmente innocuo e totalmente naturale come la vitamina B17 può essere dovuto soltanto al “giustificato” motivo di dover a tutti i costi difendere un business legato al cancro che soltanto nel Nord America, fra stanziamenti per la ricerca, prodotti medicinali, cure ospedaliere etc. vale più di 180 miliardi di $ all’anno.
Tanta ansia è pienamente comprensibile se si considera che tale fiume di denaro, che comunque è solo un rigagnolo rispetto al mare magnum della spesa farmaceutica mondiale, prima o poi finisce quasi totalmente nelle tasche di un’unica famiglia: i Rockfeller, che possiedono e controllano in modo diretto o indiretto più dell’ottanta per cento delle industrie farmaceutiche mondiali… Per simili organizzazioni influenzare la FDA (Food and Drugs Administration) e l’AMA (American Medical Association) può essere un gioco da ragazzi.
Per iniziare a comprendere chi siano e quale potere abbiano i Rockfeller si possono considerare, fra le altre, anche soltanto due cose: primo, che essi possedevano al 100% la Standard Oil (I), che produceva in regime di monopolio TUTTO il petrolio negli USA, fino a quando (nel 1911) non intervenne l’anti-trust americana, che la costrinse allo smembramento e alla vendita forzata: da essa sono così nate 34 società, fra cui le famose “sette sorelle “(Exxon, Mobil, Amoco, Conoco, Chevron …) che ancora oggi controllano il mercato del petrolio…e che per vie traverse, anche se non in modo ufficiale, ancora sono controllate dai Rockfeller; secondo, che essi possiedono insieme ai Rotschild ed ai Warburg la Federal Reserve americana (FED), che ha il potere di stampare i dollari (cioè gode del diritto di signoraggio monetario, l’ineffabile privilegio di convertire la comune carta da stampa in banconote a corso legale, dotate di potere d’acquisto…). La FED, contrariamente a quanto comunemente ritenuto, non è un organismo pubblico alle dipendenze del governo e quindi in ultima analisi di proprietà del popolo americano, ma è un istituto bancario privato posseduto appunto da queste tre famiglie.
(“ Io ritengo che le istituzioni bancarie siano più pericolose degli eserciti permanenti. Esse hanno già creato un’aristocrazia monetaria che ha sfidato il governo. Il potere di emissione (del denaro) andrebbe tolto alle banche e restituito al popolo cui giustamente appartiene” Thomas Jefferson).
La FED “vende” i dollari (cioè la carta stampata) al governo degli USA, in cambio di titoli di debito (i famosi Treasury Bond, o T-Bond), applicando oltretutto (come se non bastasse!) un aggio pari al tasso di sconto vigente: se per esempio il tasso di sconto è pari al 5%, la FED consegna 95 $ in cambio di 100 $ in T-Bond…sui quali il governo, e quindi il popolo americano, continuerà fino a scadenza a pagare anche un interesse annuo!
Ci sono stati sette presidenti americani che hanno eroicamente tentato di cambiare questa anomala situazione, iniziando a far stampare in proprio i dollari dal governo stesso, senza acquistarli dalla FED, riattribuendo temporaneamente al popolo americano il potere di signoraggio monetario che aveva “chissà come” perso. Due di essi furono Abramo Lincoln e J.F. Kennedy, assassinati con colpi di arma da fuoco. Gli altri cinque morirono avvelenati.
Uno dei primi atti di Lindon Johnson, che successe automaticamente a J.F.K. dopo il suo mai spiegato assassinio, fu l’emanazione di un decreto che ritirava dalla circolazione tutti i dollari fatti stampare “abusivamente” in proprio dal governo di Kennedy (riconoscibili perchè al posto della dicitura “Federal Reserve Notes – United States of America” recavano sul frontespizio la dicitura “Governement Notes – Unites States of America”), facendoli sostituire con i dollari “regolari” acquistati come sempre dalla FED…
Nessuno sa quale sia il reale potere dei Rockfeller e quanto valga l’intera loro ricchezza.
Penso solo che il patrimonio di Bill Gates, forse “l’uomo più ricco del mondo”, possa al confronto suscitare solo un debole sorriso di compatimento…