TESI - cap. 7.04 Note
Nota *1) – Contro i sensi di colpa può essere utile usare i fiori di Bach.
“Pine” è un rimedio meraviglioso di cui tutti avremmo bisogno, a prescindere dal fumo! Rivolgendoci ad un buon flori-terapeuta potremo farci aiutare a comprendere quali altri fiori, insieme a Pine, possono essere utili a farci superare i problemi emotivi ed esistenziali che ci hanno portato a cadere nel circolo vizioso del fumo.
Una ritrovata armonia potrà anche aiutarci a fumare meno, facendoci trovare nella nostra vita quelle gratificazioni di cui sentiamo la mancanza, tanto da essere costretti a cercarle altrove, in primo luogo nelle sigarette. Coscienti sempre che fumare dopotutto è soltanto un compromesso e non è certamente la cosa peggiore che potremmo fare: Hitler per esempio non fumava, era un salutista ed era perfino vegetariano…
Nota *2) – Il consiglio è di incaricare qualcuno di prepararlo per noi, la domestica se si è ricchi, o i figli sempre bisognosi di una “paghetta” se siamo genitori, o la mamma pensionata se ancora viviamo vicino ad essa. Altrimenti dovremmo trovare noi stessi il tempo di preparare questa bevanda altamente disintossicante, validissima per la buona salute in generale e per la prevenzione del cancro in particolare (specialmente per i forti bevitori e i forti fumatori – vedi le ricerche dei russi citate nel capitolo su Kombucha), perché è assai meglio impiegare il proprio prezioso tempo nella preparazione del Kombucha piuttosto che spenderlo nelle lunghe attese delle sale d’aspetto dei medici e degli ospedali.
Chi comunque non riuscisse proprio a ritagliarsi una serata ogni 2 mesi per preparare il Kombucha, o due ore ogni 3 mesi per preparare il frullato d’aloe o il decotto con l’Essiac, trovi almeno il poco tempo necessario per leggere l’esilarante brano (interamente riportato in bibliografia) sul “Papalagi” e il tempo: 2 minuti il testo ridotto (G), 10 minuti il testo integrale (H), una serata l’intero libro…(I).
Nota *3) – Paramahansa Yogananda, uno dei più grandi Maestri indiani del secolo ventesimo, soleva ripetere che come noi creiamo le abitudini, noi possiamo eliminarle. Un’ azione ripetuta per cattiva abitudine è come il suono che la puntina di un grammofono continuamente emette girando nel medesimo solco di un disco rotto. Un’abitudine positiva e contraria può essere da noi coscientemente “suonata” finchè il suo “solco” non divenga più profondo di quello della vecchia cattiva abitudine, consentendo alla puntina del nostro agire di incanalarsi in esso automaticamente e senza fatica, suonando una canzone diversa e armoniosa. Col trascorrere del tempo il solco abbandonato e non più usato invecchierà e verrà riempito dalla polvere dell’oblio a tal punto che la puntina, se per caso o per distrazione ci dovesse capitare sopra, farebbe molta fatica a compiere anche un solo giro.
Yogananda calcola un tempo medio di 8 anni per sostituire completamente una cattiva abitudine fortemente radicata col proprio opposto positivo, senza poi correr più il pericolo di ricadere involontariamente in essa. Prima che tale periodo si compia occorre costantemente vigilare sulle proprie azioni.
Il succo di tutto il discorso è che siamo noi che scegliamo il nostro modo di vivere e che, in ultima analisi, siamo responsabili del nostro destino.